Open Arch al Consiglio dell’Ordine
Sono andato in un famoso centro commerciale alle porte di Torino, di nuovo, dopo anni, mi sono ricordato di come questi luoghi siano così abominevoli, scatoloni che inghiottono persone rubandone il tempo e i sogni. Poi, fuori, su un enorme palco, un ragazzone ha cominciato a suonare il pianoforte, insieme ai suoi musicisti ha trascinato centinaia di persone lontano da quel luogo, le ha portate in alto e vicine; la musica ha trasformato un terrapieno in mezzo al niente in un formidabile contenitore del bello. Ho capito che il bello ha il compito di scovare il brutto e di affrontarlo, convinto di poterlo trascinare, via con sè, in un mondo migliore.