La mostra “Fenomeni Occulti” di Lele De Bonis offre uno sguardo profondo e intimo sulla fragilità della psiche umana, intrecciando l’analisi del periodo Covid con suggestioni tratte dalle ricerche pionieristiche di Carl Jung. Attraverso una serie di opere simboliche, l’artista ci guida in un viaggio attraverso le profondità dell’inconscio, esplorando le crepe e le spaccature che si sono manifestate nei nostri equilibri psicologici durante questo periodo senza precedenti.
Le sculture presentate sono parallelepipedi di alluminio, apparentemente solidi ma segnati da crepe, spaccature ed erosioni, metafore visive della rottura degli equilibri interiori che ognuno di noi ha sperimentato. Queste opere ci invitano a riflettere sulla vulnerabilità dell’animo umano di fronte alle sfide esterne e interiori.
Nei quadri, emergono le ombre che permeano l’esistenza di ciascuno di noi, richiamando il concetto jungiano degli archetipi e degli elementi inconsci che influenzano il nostro comportamento e le nostre scelte. Come Jung analizzò i casi clinici e i fenomeni paranormali alla luce della psiche umana, De Bonis ci invita ad esplorare le nostre ombre personali e collettive, offrendo uno sguardo intimo sulla complessità dell’inconscio. Le immagini sbiadite di eroi dei cartoni animati del passato, evocate nei lavori che rievocano l’infanzia dell’artista, aggiungono un ulteriore strato di profondità emotiva, invitandoci a esplorare il nostro rapporto con la nostalgia, l’innocenza perduta e il processo di crescita. Attraverso la sua opera, Lele De Bonis ci spinge a confrontarci con la complessità della condizione umana, a esplorare le profondità del nostro io e a trovare conforto nella condivisione delle nostre esperienze più intime e universali.