Un monolocale mansardato dove si possano racchiudere tutti gli spazi dell’abitare. Una suddivisione funzionale dell’ambiente che non faccia perdere l’idea di uno spazio unitario. Queste le idee-guida di un intervento di ristrutturazione riguardante un’unità abitativa di 30 mq. all’ultimo piano di uno stabile in una via del centro di Torino. Il progetto si è risolto con la definizione di un volume cubico, posto al centro della mansarda, atto a contenere il piccolissimo bagno, attorno al quale si collocano i diversi ambiti funzionali. Del tutto autonomo, staccato dal soffitto e dai muri perimetrali, esso determina una separazione delle diverse zone senza però impedirne una visione di insieme. Completamente rivestito da una doppia parete in plexiglas opalino, al cui interno trovano posto i corpi illuminanti che danno luce sia all’interno del bagno sia agli ambienti esterni, il cubo diventa un elemento d’arredo, scultoreo, un oggetto che caratterizza lo spazio attraverso effetti di luce e trasparenza. La porta di ingresso ruota su un perno centrale aprendo completamente un’intera parete del bagno. In asse con il volume, con cui entra in stretta relazione compositiva, si apre l’abbaino. Pensato per aumentare la vivibilità dello spazio, esso è tamponato sui tre lati da lastre di vetro che garantiscono una vista panoramica verso le montagne e nel contempo raccolgono quanta più luce possibile.