Studioata sintetizza in un unico oggetto di uso quotidiano la volontà di introdurre la microagricoltura in contesti urbanizzati. Con “il tavolorto” si annullano le distanze fisiche, mentali e culturali che altrimenti separano il mondo del produrre con il mondo del consumare.
“Il tavolorto” è, per prima cosa, un tavolo da pranzo con il quale il gesto del coltivare si lega indissolubilmente al gesto del consumare. Zappare, innaffiare, raccogliere diventano azioni legate, alla quotidianità, all’azione del mangiare.
I commensali possono cogliere ortaggi, erbe aromatiche o tuberi e cibarsene stando a tavola.
“Il tavolorto” è un gioco, una provocazione che suggerisce il riavvicinamento dell’uomo che consuma all’uomo che produce.
Il prototipo esposto è realizzato con una unica lastra di lamiera di acciaio piegata sui lati lunghi; forato con buchi di differenti diametri, accoglie dei vasi entro cui crescono piante commestibili.
Tale prototipo, attualmente in fase sperimentale, è prodotto artigianalmente; il progetto potrà essere sviluppato a livello seriale in una fase successiva.