Il restauro dei tre piani fuori terra di un edificio degli inizi dell’800, con la possibilità di realizzare un aumento di volumetria, è l’occasione per indagare le possibilità espressive offerte dal tema dall’ampliamento dell’esistente e del confronto vecchio/nuovo che esso genera.
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Il fabbricato esistente, appoggiato sugli affioramenti rocciosi della collina morenica eporediese, è espressione delle tradizioni costruttive locali: muratura portante mista in laterizio e pietra, tetto ligneo a falde, tipiche canavesane, solai a volta, ballatoi con parapetti metallici.
Si è scelto di ampliare l’edifico esistente sul lato nord, accostando un volume elementare, essenziale, sottile di tre piani fuori terra. Il rapporto con l’esistente viene interpretato per contrasto, con l’obiettivo di non alterare la leggibilità del vecchio e di realizzare un nuovo che sia espressione di contemporaneità.
La sagoma dell’ampliamento, derivata dai vincoli imposti dalle distanze dai fabbricati adiacenti e dal regolamento edilizio, si traduce in un volume di ridotte dimensioni (170cm di larghezza, 520 cm di lunghezza e 980cm di altezza), che soddisfa comunque pienamente i requisiti della committenza fungendo da magazzino/deposito a piano terra, copertura per l’area d’ingresso, servizi a piano primo e secondo, terrazzo per l’appartamento del terzo piano.
Il nuovo volume, accostato in modo chiaro e leggibile al fabbricato esistente, è un oggetto architettonico discreto e non invasivo rispetto al vecchio, ma al contempo evidente e rappresentativo dell’intervento avvenuto anche all’interno.
Gli elementi compositivi di facciata sono costituiti dallo studio delle ombre e dalle diverse tessiture dei materiali utilizzati.
Grande attenzione è stata prestata ai dettagli anche in fase esecutiva : le fughe scavate sull’intonaco ricercano un allineamento con le finestre della presistenza, le cornici di metallo che inquadrano le finestre evidenziano i vuoti dell’ampliamento e disegnano ombre sull’intonaco grezzo di facciata, i pannelli lisci di multistrato di betulla rivestono la parte bassa dell’edificio e la tettoia caratterizzando l’accesso alla proprietà.
CREDITI
Strutture: Studio Galvagno-Leoncedis, Rivoli
Impresa: Ditta F.lli Laino di Laino Giovanni & C. S.N.C., Montalto Dora
Falegnameria: M & M Arredamenti, Torino
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